Ordine certosino in Val Susa

Ordine certosino in Val Susa

Il primo insediamento dei certosini in Val Susa (1189-1191) fu a Losa, una piccola frazione di Susa, sulla strada che porta al Pian del Frais.

A causa dell’ingerenza della chiesa segusina i certosini non vissero per molto tempo alla Losa, trasferendo ben presto la loro sede a Monte Benedetto vicino a Villar Focchiardo.

Il trasferimento della sede segnerà per tutto il XII secolo una forte ripresa economica grazie a numerose donazioni terriere, somme di denaro, prodotti della terra e decime.

Contemporaneamente si passò da un tipo di economia quasi esclusivamente basata sulla pastorizia a un’economia più agricola organizzata intorno a delle dipendenze: le grange.

L’espansione fu possibile grazie alla posizione privilegiata di cui l’Ordine beneficiò da parte dei Savoia e di altri signori del luogo come i Baratonia di Villar Fioccardo e i Reano.

La certosa di Monte Bendetto fu edificata nel 1198 -1200 ed è l’unico esempio, oltre ad alcuni ruderi di Seitz (Austria), di certosa “primitiva” che conserva ancora parti originali di costruzione medioevale.

Secondo la tipologia certosina la Certosa era accompagnata dalla corriera o “casa bassa”, i cui resti si trovavano più in basso lungo la mulattiera che raggiunge l’abitato di Villar Focchiardo.

Per quasi trecento anni i monaci abitarono la certosa di San Benedetto.

Con il passare del tempo cambiarono gli interessi economici di gestione del territorio, questo in concomitanza con la maggiore importanza data alla certosa stessa, per cui il priore chiese al capitolo generale di potersi trasferire alla Certosa di Banda con i monaci.

Il permesso di trasferimento fu negato, anche se furono preparate cinque celle come ricovero d’emergenza.

Nel 1473 una piena del rio delle Fontane danneggiò gravemente la certosa, le celle dei monaci furono completamente distrutte e finalmente il capitolo generale accordò il permesso al trasferimento in Banda.

Monte Benedetto diventò una grangia affidata a un procuratore, questo fino alla confisca dei beni religiosi avvenuta nel periodo napoleonico.

Nel 1598 la comunità certosina lasciò Banda trasferendosi ad Avigliana nel convento degli Umiliati il cui ordine era stato soppresso.

Nel 1630 Carlo Emanuele I, in guerra contro la Francia, fece demolire il convento per costruire dei bastioni a difesa della città, purtroppo il Duca di Savoia morì prima di poter mantenere la promessa di trovare una nuova sistemazione e ai monaci non restò che rientrare a Banda.

Intorno al 1640 la duchessa Cristina di Savoia visitando la Grande Chartreuse ne rimase talmente affascinata da voler ricostruire anche in Italia un complesso simile a quello francese.

Nel 1641 fu disposta la costruzione della Certosa Reale di Collegno, dove nel 1647 si trasferirono i monaci certosini,i quali rimasero fino al 1855 anno in cui fu decretata la soppressione di varie comunità religiose con l’alienazione di tutti i beni.

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