Mocchie, fino all’anno 1936, fu un’importante e autonomo comune di montagna che aveva, nella borgata Villa situata a 792 m s.l.m., il suo capoluogo, la sede del Municipio, delle scuole e della principale Chiesa parrocchiale.
Collocato nel Vallone del Gravio il territorio di Mocchie si trova in una posizione relativamente marginale rispetto ai borghi e ai castelli del fondovalle, interessati da un intenso traffico di uomini e merci legato prima alla viabilità romana e poi, nel medioevo, alla presenza di uno dei rami della Via Francigena.
Attorno a Mocchie sono distribuite molte borgate di varie dimensioni abitate in permanenza come Bonaudi, Bellafughera, Castellazzo, Pralesio, Moni; più in alto si trovano invece alpeggi frequentati durante la bella stagione.
Il territorio si specializzò progressivamente nella pastorizia e nelle produzioni lattiero-casearie e fu per lungo tempo controllato dal monastero di San Giusto di Susa.
A fianco dell’allevamento fu però attiva, tra i secoli XIV e XIX, anche l’estrazione di minerali. Furono inoltre presenti attività protoindustriali rivolte alla comunità locale quali segherie idrauliche, mulini e follatoi per la produzione della canapa.
Mocchie nel medioevo era sede di una castellania dell’Abbazia di San Giusto di Susa con castello nella località Castellazzo e dipendente con Frassinere e Condove dalla castellania di Caprie.
La chiesa parrocchiale dedicata a San Saturnino è stata edificata tra il 1781 e il 1784, di notevole interesse è il campanile romanico presso il cimitero dalla caratteristica inclinazione.
L’8 luglio 1936 il comune fu aggregato, insieme alla vicina Frassinere, a Condove. L’unione fu richiesta dei tre comuni interessati, in conseguenza delle pesanti difficoltà economiche nelle quali si trovavano al tempo le amministrazioni di Mocchie e di Frassinere, dovute in particolare alle spese sostenute per la costruzione della strada che ancora oggi ne collega i loro territori.